La vita è una questione di stile

sabato 20 novembre 2010

20 Novembre 2010.

A te che sei in grado di emozionarmi con un semplice sguardo.
Buon compleanno, Vale.
Tuo
Pierrì



lunedì 15 novembre 2010

Una domenica da dimenticare.

C'erano tutti i presupposti, l'avevo anche scritto su Twitter, affinchè quella di ieri fosse la domenica più awesome degli ultimi mesi.
Sveglia comoda, poi aperitivo baskettaro con la visione di Sassari-Milano -scontro di alta classifica-, pranzo davanti al Napoli che sfida la Lazio per il secondo posto in campionato, caffè e abbiocco, assistendo ad una tranquilla gara nel paradiso di Abu Dhabi e, infine, digestione al palazzetto per un'agevole sfida Napoli-Torre de'Passeri.
Insomma, finalmente una domenica degna di essere vissuta intensamente, senza annoiarsi come di solito accade.

Come detto, sveglia comoda e tv sintonizzata su Sky per ammirare i 4000 tifosi del PalaSerradimigni di Sassari in festa per la sfida, proibitiva chiariamolo, contro la capolista e corazzata Milano. Primo quarto scoppiettante per i locali che, però, dopo i primi 10 minuti cominciano a lasciare il dominio del campo agli avversari che, grazie ad una strepitosa difesa del duo Jaaber-Hawkins, costruiscono un vantaggio rassicurante.
Sia chiaro, la sconfitta l'avevo ampiamente preventivata. Però, vabbè, una speranzella la covavo..

Cambio canale, Sky Supercalcio in collegamento con l'Olimpico di Roma. Il Napoli parte benissimo, ma la Lazio segna con Zarate un gol con presunto "fallo di deltoide". I ragazzi di Mazzarri non demordono, costruiscono occasioni e colpiscono una traversa clamorosa con il Pocho Lavezzi. Secondo tempo in cui la Lazio costruisce più del Napoli e raddoppia con Floccari, mettendo in ghiaccio risultato e partita.

Il parziale domenicale è di 0/2. Preoccupato, mi sintonizzo su Rai HD e ascolto con pazienza Mazzoni e Capelli che blaterano. Nota a margine, Abu Dhabi è una città fantastica: fantastica nel senso che la si può immaginare solo con la fantasia, perchè nella realtà non credo esista qualcosa di simile. La gara inizia subito male: Button sorpassa Alonso in partenza, mentre Vettel resta al comando. Dopo pochi giri Webber si ferma per mettere le gomme dure e gli geniali strateghi ferraristi, discendenti di Cesare e degli altri generali latini, cadono nella trappola e fanno fermare ai box anche Alonso. Detto fatto, l'asturiano si ritrova dietro Petrov -VITALY PETROV, il russo che quest'anno ha collezionato figurelle una dietro l'altra- al 15° giro. Resterà dietro di lui fino alla fine, dopo 40 estenuanti giri. Mondiale a Vettel. Un disastro.

Distrutto, ma veramente distrutto, esco di casa dicendo a mia madre "Oggi Napoli gioca contro Torre de'Passeri, almeno una minima soddisfazione cerco di togliermela. Che miseria, è TORRE DE'PASSERI (alzi la mano chi sa dove si trovi questo luogo sperduto)!". Detto fatto, dopo aver chiuso il primo tempo in vantaggio, Napoli, reduce da 6 vittorie consecutive, cade sotto un'esagerata grandinata di triple. 99 punti subiti e tutti a casa, con un bilancio domenicale-sportivo di 0/4.



True story.

mercoledì 10 novembre 2010

A proposito di libri..

Ho appena finito di leggere "Alta fedeltà" di Nick Hornby. Innanzitutto grazie a drunkside per il consiglio e per avermi prestato la materia prima.
Il libro mi è piaciuto davvero molto, più per come è scritto che per quello che c'è scritto. La narrazione, quasi nella totalità delle situazioni, si evolve in maniera opposta a come vorrei che si evolvesse. Ma, nonostante ciò, il contenuto è risultato estremamente piacevole.
Mi è venuta voglia di scoprire il repertorio di Bruce Springsteen del quale -mea culpa- conosco poco e niente. Sono ben accetti pareri di esperti in materia.

La cosa che maggiormente notavo, però, è che anche oggi, come sempre, appena ho finito di leggere il testo mi sono sentito avvolto da un opprimente senso di solitudine.
Una solitudine che non si può colmare con l'affetto delle tante persone care che ti sono quotidianamente accanto.
E'una solitudine che può essere colmata solo leggendo un altro libro, sperando che ti coinvolga allo stesso modo di quello appena terminato.
Una solitudine che ti porta anche ad avere un po'di sfiducia sulla qualità del libro da leggere successivamente: mi capita sempre di pensare che non mi appassionerà mai quanto l'ultimo.
In parte è vero, ma in realtà ogni libro ha un motivo per il quale entra a far parte dei nostri ricordi. E'la curiosità che ci spinge a rischiare, ad iniziare una nuova lettura, titubanti per la paura di restare insoddisfatti, ma eventually sempre arricchiti di ulteriore materiale da portare a vita in quel bagaglio che è nostro fedele compagno di viaggio.