La vita è una questione di stile

lunedì 28 dicembre 2009

Si spengono le luci...

...e cala il sipario su quello che per molti è stato un sogno trasformatosi in un incubo proprio quando tutto sembrava potesse (pensare di) quadrare, dopo tante umiliazioni, sportive e non.



Arrivederci a chissà quando e a chissà dove.

domenica 27 dicembre 2009

Be "awesome".

Dal bro per eccellenza, Sua Awesomità Barney Stinson, una dimostrazione di cosa significa essere awesome.
Avete qualche perplessità su come impostare il vostro curriculum? Nessun problema! Date un'occhiata a questo video e scoprite come dare un calcio alla disoccupazione ed alla difficoltà di occupare il posto di lavoro dei vostri sogni.
Astenersi nerd.

giovedì 24 dicembre 2009

Live from Vasto.

Buona vigilia di Natale a tutti voi!
Vi scrivo da Vasto, il mio paese natìo, grazie ad un mini pc portatile: infatti sono costretto a correggere ogni parola che scrivo, dato che ogni volta che vorrei digitare un tasto in realtà ne digito almeno un paio.
Qui in Abruzzo il tempo è bello, l'aria è pulitissima come al solito e si intravedono le splendide cime innevate della Maiella.
Vasto è più o meno sempre la stessa, le serate trascorse qui idem. Bar in piazza o, più di rado, Vinerè.
Si fanno 50-60 vasche (che neanche a nuoto..) attorno a Piazza Rossetti e si salutano un paio di centinaia di persone.
L'atmosfera della prima serata è sempre piacevole: saluto gente che non vedo, nella migliore delle ipotesi, dall'ultima toccata e fuga estiva. E tutti si dimostrano sempre molto affettuosi.
E'sempre un piacere uscire con la mia cuginetta e con Concy, la sua migliore amica.
Ieri sera, tra vari calici di vino, abbiamo provveduto ad aggiornarci sui principali eventi degli ultimi mesi. Inciuci e controinciuci degni della migliore puntata di Sex 'n the City.
Andando in giro è sempre piacevole dare uno sguardo a come diavolo sono vestiti i ragazzi di qua. Non mi voglio soffermare su questo argomento di cui tacer è meglio.
Restare più di un paio di giorni sarebbe abbastanza noioso, assolutamente non per la compagnia, bensì perchè qui non c'è davvero nulla da fare e, cosa triste da accettare, i ragazzi hanno sempre ben poche idee.
Qui è diffusa la cultura dell'apparire, del mostrarsi e sembrare ciò che, spesso, non si è. La gente si indebita per comprare una lussuosa auto con cui sboroneggiare con gli amici, spende centinaia di euro per un pantalone osceno sul quale si vede in maniera chiara il logo di un famoso marchio di alta moda.
Mentalità paesana, insomma.
Tuttavia il luogo resta paesaggisticamente stupendo, da Palazzo D'Avalos fin giù alla Marina di Vasto.
Anche una semplice toccata e fuga dà la possibilità di ricaricare le batterie per affrontare le dure battaglie metropolitane.
E, inoltre, trascorrere un po'di tempo con tutta la famiglia sarà anche un po'noioso, ma sporadicamente non è sgradito, soprattutto in questa epoca in cui i legami familiari sono più sottili di un filo interdentale.

Dalla città del Vasto, dall'aria salubre e dal mare limpido, i migliori auguri di un sereno Natale, con la partecipazione di panettone, struffoli, mostaccioli e incartellate.

lunedì 21 dicembre 2009

Un posto nel mondo - Episodio I - Wien, Osterreich.

Era un po'di tempo che mi balenava in mente l'idea di spendere qualche parola sui viaggi che ho fatto finora, sulle città che ho visitato, sui luoghi più interessanti e curiosi, in modo da poter, chissà, essere d'aiuto a qualcuno di voi che è in difficoltà su quale meta scegliere per il suo prossimo viaggio.
Ovviamente il mio consiglio è "Tutto quello che vi dico, non fatelo": è da tempo che il mio amico Vittorio mi suggerisce di puntalizzare questa cosa.

Oggi voglio raccontarvi della mia toccata e fuga a Vienna, avvenuta lo scorso Aprile in compagnia della mia ragazza, Valentina.
Partenza dall'aeroporto di Capodichino, NA il Giovedì pomeriggio e ritorno fissato per la Domenica seguente, all'alba (dettaglio non trascurabile).

Volo tranquillo con SkyEurope (R.I.P.) ed arrivo al Flughafen Wien, il bell'aeroporto di Vienna distante 18 km dal centro città. Per raggiungere la downtown è abbastanza un casino, se si è abituati a viaggiare in città tipo Parigi, Barcellona, Madrid, dove utilizzare la rete ferroviaria è abbastanza semplice. Infatti, escludendo i costosi Taxi, ci sono due opzioni da poter scegliere: treno veloce o treno economico. Differenza? Il primo costa il doppio dell'altro e impiega circa 5-6 minuti in meno rispetto al secondo per percorrere il tragitto. Ovviamente consiglio di prendere il treno economico e di fare attenzione perchè, appena atterrati, è facile farsi ingannare dai tizi che pubblicizzano la linea veloce e che, blaterando parole in tedesco, ti indirizzano sul treno della ditta per cui lavorano.
Il tragitto è molto agevole, fin quando si arriva ad una sorta di stazione centrale che è uno snodo ferroviario nel quale bisogna riuscire a beccare il treno giusto per spostarsi in città, cioè la metropolitana. Questo risulta abbastanza complicato, poichè non esistono più binari, più accessi, più indicazioni. Ci sono solo due binari, uno per andare, l'altro per tornare ed un tabellone elettronico (ovviamente in perfetto tedesco) che segnala i treni in arrivo; treni che, però, sono di tutti i tipi. Regionali, nazionali, metropolitane, transitano tutti assieme ed inizialmente è abbastanza ardua l'impresa di beccare quello giusto.
Se riesci a salire sulla metro, diventa tutto abbastanza piacevole: pulita, veloce, puntuale e semplice da capire, grazie alle mappe che si trovano ovunque. Alcune stazioni sono davvero molto particolari e caratteristiche, altre un po' austere: quella di Burggasse-Stadthalle ricorda il lager di Auschwitz.
Abbiam preso una casetta molto vicino al centro, in un tranquillo quartiere residenziale. La nostra fermata è quella di Philadelphiabrucke. No, nessun riferimento alla sede della Convention del 1776. Non sono mai riuscito a capire perchè abbiano chiamato così questa fermata.
Uscendo dalla stazione, la prima cosa che noto è un gran bel centro commerciale nel quale, al pian terreno, ci sono Starbucks e Mc Donald's. Sì, ho scelto davvero un bel posto per affittare la casa.

Rassettiamo quei pochi bagagli e riscendiamo. E'quasi ora di cena e il programma prevede una passeggiata in centro, vicino alla famosa Cattedrale di S.Stefano. Prima però non possiamo non fare un pochino di spesa, giusto un po'di schifezze da tenere in casa per emergenti crisi di fame, specialmente notturne. Siamo in Austria, quale migliore occasione per visitare un LIDL D.o.c.? A Napoli avevo trovato in rete l'indirizzo di un supermercato LIDL nelle vicinanze. Andiamo lì ma constatiamo che alle ore 19.30 è chiuso. A Vienna lo shopping finisce verso le 18.30, prendete nota.

Dopo la delusione e la conseguente preoccupazione per non avere una cura ad un'eventuale crisi famelica notturna, prendiamo la metro e scendiamo a Stephans-platz. Non appena sali le scale per uscire dalla stazione, ti ritrovi sotto questa meravigliosa cattedrale gotica, mastodontica e mozzafiato. Messo da parte lo stupore, facciamo una passeggiata lì intorno; il sole è ormai calato ma la temperatura non è molto rigida. tuttavia la fame si fa sentire e quindi decidiamo di andare ad abbuffarci al...Kentucky Fried Chicken di Mariahilferstrasse. Signori, che goduria. Personalmente comincio la cena con un menu Tower, che consiste in un panino con pollo fritto piccante e contorno di patatine e Coca-Cola. Ovviamente dopo averlo divorato non sono ancora sazio e quindi compio un attentato alla mia salute, acquistando una vasca enorme piena di pollame cucinato in ogni modo umanamente immaginabile.

Nonostante il mio celeberrimo appetito, non riesco a mangiare tutto e porto gli avanzi a casa. Gli attacchi famelici notturni non mi trovarono impreparato.

L'indomani, da buon uomo, scendo da Starbucks e compro la colazione a Valentina: ecco come iniziare bene la giornata.

Il tempo non è granchè, anzi, pioviggina. Tuttavia questo non ci impedisce di andare ad ammirare le migliori opere di Klimt contenute nel Museo del Belvedere, al quale si arriva prendendo un meraviglioso e caratteristico tram viennese.
L'edificio è molto bello sia all'esterno, essendo ornato da colorati giardini, sia all'interno, dove ho scoperto (non ne avevo la minima idea, lo ammetto) che è contenuto anche il famoso ritratto di David raffigurante Napoleone Bonaparte a cavallo. Assolutamente da visitare.
Foto di rito e via di nuovo al centro, stavolta di giorno, direzione Cattedrale di S.Stefano.
All'interno la Cattedrale è quasi più incantevole che all'esterno: le consuete enormi vetrate gotiche sprigionano una varietà immensa di colori che illuminano l'ambiente freddo. Da visitare senza alcun dubbio anche questa.

Pranzo frugale, tappa a casa per ricaricare le batterie nelle gambe e nella testa, poi di nuovo fuori per fare un po'di shopping in centro. Nella zona della cattedrale ci sono quasi tutti i negozi più cool. C'è anche il Casino che abbiamo attentamente e opportunamente osservato dall'esterno. Le vie pullulano di negozi che vendono gadget di Mozart: non so voi, ma per quanto mi riguarda provo un odio congenito per questo genere di cose. Odio che una città ricca di numerose bellezze propini solo ed esclusivamente un prodotto, in ogni modo e in ognidove.
Però devo ammettere che le palle di Mozart (non fraintendetemi, sono dei cioccolatini con un interno di marzapane) sono davvero buone.
Degni di nota sono anche i negozi gemelli (sono posti l'uno di fronte all'altro) di Swarowski: gli specchi con le pietre incastonate permettono di fare davvero delle foto davvero fighe.

La cena prevede una tappa al caratteristico GulaschMuseum, in pratica la casa del gulasch, la tipica zuppa di carne austriaca.
Il locale è davvero molto carino, le cameriere molto gentili e le pietanze sono servite davvero con tanta fantasia. Una foto se l'è meritata la zuppa di Valentina che è arrivata al tavolo direttamente in una pentola sovrapposta ad una candela che ne teneva caldo il contenuto. Ovviamente un boccale di birra deliziosa accompagna degnamente l'ottima cena.

L'indomani il programma prevede la visita un'ulteriore passeggiata per la città, la visita allo Schönbrunn, il palazzo reale.
Purtroppo, sempre per la questione che i viennesi smettono di lavorare molto presto, troviamo il palazzo chiuso e ci consoliamo visitando gli enormi giardini, approfittando anche del tiepido sole che mi permette di fare qualche bella foto.

Ed eccoci alla descrizione del momento preferito da Valentina, ovvero l'assaggio della torta Sacher D.O.C. all'Hotel Sacher, una struttura iperlussuosa nella quale, al pian terreno, si trova un elegante bar dove servono questa torta che, per chi non lo sapesse, è fatta di cioccolato e marmellata di albicocche.
La fetta di paradiso ci viene servita accanto ad un ottimo cappuccino.
Vi dirò, ne è valsa veramente, ma VERAMENTE, la pena.

Penultima tappa, Prater. Cosa mai sarà? E'il parco giochi di Vienna, dove si trova anche la famosa ruota panoramica. Non potevamo perderla. La vista è meravigliosa ma vivamente sconsigliata a chi, come Valentina e come me stesso, soffre di vertigini.
Particolare da non trascurare è l'episodio che mi ha visto protagonista ai Go-Kart del parco: salgo in auto e, mentre mi allaccio la cintura, noto che ho un nuovissimo ed elegantissimo cellulare Samsung sotto al sedere. Con una mossa Kung-fu lo afferro e lo infilo in tasca. Quel cellulare sarà il nuovo cellulare di Valentina.

Cena dal KFC, perchè altrimenti questa giornata sarebbe stata troppo sana, quindi di corsa a casa per riposare, in vista della partenza del volo prevista alle 9 del mattino seguente. Ecco, avere il volo alle 9 di mattina significa che bisogna presentarsi alle 7 al check-in e alle 6 circa in metro. Quindi è necessario svegliarsi alle 5.
Bene, il mio consiglio per voi viaggiatori è questo: se dovete svegliarvi alle 5 del mattino per tornare a casa, non programmate una sola sveglia. Chiaro?

sabato 19 dicembre 2009

Pseudo-folle riflessione del giorno.

Ma sono l'unico a ritenere che valga la pena litigare per il solo fatto di fare pace, tornando più uniti di prima?

martedì 15 dicembre 2009

Furto.




Furto a mano armata.
Tiro abbondantemente da 3.
Gli arbitri hanno assegnato solo 2 punti.
Quella linea bianca potrebbe essere il traguardo, molto molto anticipato, della nostra stagione. E, secondo la terna, l'abbiamo varcato.



Michel Morandais, l'ex di turno, esulta per la tripla da centrocampo sulla sirena. Poco alla destra della sua testa, lissù sul balconcino, le mani a coprire la mia faccia incredula.

Che sofferenza.

mercoledì 9 dicembre 2009

The Kentucky Wall

E finalmente parliamo di basket. Di basket vero, dell'essenza del basket. Parliamo cioè del College Basketball. Per chi non fosse ferrato in materia, fornirò qualche informazione utile.

Negli Stati Uniti esiste un sistema scolastico completamente diverso dal nostro; è la concezione dello sport ad essere sostanzialmente diversa. In pratica dall'altra parte dell'Oceano, i ragazzi con difficoltà sociali e/o economiche hanno la possibilità di evadere dai quartieri malfamati (tra i più celebri Compton, Los Angeles, CA e Coney Island, New York City) in cui spesso hanno trascorso l'infanzia tra una sparatoria e uno -o più- lutti familiari. Il sistema americano permette loro, però, di frequentare con enormi agevolazioni le High School prima e i College poi, nel caso in cui fossero dotati di un certo talento sportivo.

Per quanto riguarda in particolare il basket, esistono delle vere e proprie competizioni nazionali collegiali, quelle del cosiddetto torneo NCAA, dalle quali emergeranno i talenti che, terminata la carriera universitaria, andranno a giocare nei vari campionati mondiali. I più fortunati saranno scelti al Draft, una manifestazione annuale durante la quale le 30 squadre NBA hanno 2 scelte a disposizione in un elenco di giovani giocatori provenienti da tutto il mondo che raggiungono l'età massima di 21 anni.

Facendo un esempio pratico, un ragazzo di 14-15 anni nato a Compton, magari orfano o figlio di genitori incarcerati, va all'High School e gioca per la locale squadra di basket. Giunto all'età di 17-18 anni, sceglie quale college frequentare. Con il team di questo college parteciperà al torneo NCAA per 4 anni (al primo anno sarà un Freshman, poi Sophomore, quindi Junior, infine Senior). Esistono eccezoni di ragazzi che, dotati di un particolare talento, decidono di rendersi eleggibili al Draft ancor prima di aver terminato la carriera scolastica, per iniziare la loro carriera da professionisti.

Nota tutt'altro che a margine è che il torneo NCAA è seguito fanaticamente da migliaia di persone. Questi giovani ragazzi giocano in Arene che vanno dai 10.000 ai 20.000 posti di capienza. E, cosa incredibile per chi mastica basket europeo, e in particolare, italiano, gli spalti sono sempre gremiti. I tifosi sono mischiati tra loro, anche i rivali più acerrimi. Si urla e si tifa come dannati e lo spettacolo offerto intorno al campo di gioco è qualcosa che provoca la pelle d'oca.

Dopo questo brevissimo, e spero esauriente, cenno, vorrei parlare di un talento immenso.

John Wall, numero 11 from Kentucky University, nato il 6 Settembre del 1990 in North Carolina ed alto 1.93m. E'il principale candidato ad essere The first choice al prossimo Draft (giugno 2010).

Ragazzi, questo qui fa paura!

E'una point guard spaventosa. Ma la cosa che mi ha impressionato non è stata la sua capacità di attaccare il canestro, di segnare in tutti i modi, di guidare e condurre la squadra.

Questo ragazzo, che è un Freshman, quindi giovanissimo (e vorrebbe dichiararsi eleggibile in anticipo al Draft) ha una MATURITA' disarmante. Gioca con una naturalezza da veterano, non forza, è capace di fare sempre la cosa giusta al momento giusto. Impressionante.

L'ho visto in azione durante Kentucky-North Carolina (che, tra l'altro, è la detentrice del titolo).

I 20.000 della Rupp Arena di Kensington, Kentucky erano letteralmente in delirio per quest'astro nascente del basket mondiale.

Con Wall, Kentucky si candida ad essere sicuramente una protagonista del torneo NCAA e probabilmente andrà senza problemi alla Final 4 di Indianapolis.

Ecco, appunto. Invito i tifosi della squadra dello stato dove è nato il KFC (beati loro) a grattarsi ininterrottamente per 13 minuti, dopo la previsione che ho fatto.

Il mio ultimo pronostico vedeva infatti la Fortitudo Bologna vincere lo scudetto nella stagione 2008-2009.

Bologna, all'ultima giornata, perdendo a Teramo, è retrocessa in Legadue. Amen.

martedì 8 dicembre 2009

Ogni promessa è debito.


Complimenti a mammà.
Get the Christmas started!

CT-Day

Visto che in questo periodo è di moda la denominazione anglofona per qualsiasi cosa accada, propongo di sostituire la festività dell'Immacolata Concezione con il Christmas'tree-Day.
Oggi infatti è uno di quei giorni in cui è Domenica pur non essendo Domenica: una festività "rossa", come dicono i gestori della Piscina Avion Center (oggi zompa la piscina e NON si recupera la lezione persa, alleluja).
Oggi è il giorno in cui, in un modo o nell'altro, quasi tutti trovano qualche minuto per dare inizio al periodo natalizio, riesumando l'albero di Natale (artificiale, ovviamente, altrimenti il tuo salotto si trasforma nel Bosco di S.Antonio di Pescocostanzo).
Curioso è notare che in strada già da tempo siano presenti gli addobbi luminosi e non. I primi li ho intravisti a fine Novembre.
Scontato è affermare che in alcuni paesi dimenticati da Dio e dagli uomini i sopracitati addobbi da provvisori diventano parte integrante dell'arredamento urbanistico. A Stintino (SS), la sera di Ferragosto c'è l'icona luminosa, rigorosamente spenta perchècosìnessunolavede, di Babbo Natale che mangia un gelato in costume.

E'ormai qualche annetto che la mia partecipazione alla preparazione dell'albero consiste nel giudicare il lavoro di mia madre (povera martire che si sottopone a questa tortura da ormai 22 anni) e, spesso, criticarlo.
Proprio ieri pensavo che probabilmente ritroverò la passione, la voglia e il desiderio di "riscaldare" la casa solo quando avrò una famiglia e dei bimbi per i quali mi dovrò travestire da Santa Claus. L'idea non mi ha spaventato, tutt'altro, mi piacerebbe vederla concretizzarsi in montagna, con la neve che cade copiosa, il caminetto acceso e..sì, un Suv BMW in garage direi che ci starebbe davvero bene.

Tornando al presente, mi riservo di postare una foto del "mio" albero al più presto. Perchè nonostante faccia finta di essere diventato adulto snobbando questa festività considerata, con eccessiva leggerezza, dedicata ai bambini, ogni volta che, tornando a casa, apro la porta e intravedo i colori delle luci e sento il profumo di quel pino di plastica mi tornano alla mente piacevoli ricordi di un passato non così remoto. Come quella volta in cui scrissi a Babbo Natale di lasciarmi qualcosa di sè, il cappello se possibile. Perchè in realtà fin da bambino ero un fanatico. Perchè lo scenario è cambiato, ma anche quando elemosino qualcosa ad un giocatore di basket resto pur sempre quello che ha chiesto il cappello a Babbo Natale.

Nota a margine: Babbo Natale mi rispose che non poteva lasciarmelo perchè altrimenti avrebbe avuto freddo. E per giunta divorò anche il pandoro che, gentilmente, gli avevo offerto. WTF!

Buon CT-Day!

lunedì 7 dicembre 2009

Work in progress.

Oggi ho ritoccato un po'la grafica, non sono mai stato bravo con le combinazioni di colori.
Questa mi sembra abbastanza decente, piuttosto confortevole per la vista.
Pian piano sto imparando ad aggiungere qualcosa di sfizioso per "riscaldare" la pagina.
Nel frattempo, come avrete sicuramente notato, ho precisato che questo blog è interamente dedicato ad Hank Moody, mio pigmalione (ne sarà onorato).
I cricetini nella mia mente sono in frenetico movimento al fine di sfornare un intervento decente nelle prossime ore.
Intanto potrebbe essermi accaduto qualcosa di importante, il tempo mi aiuterà a verificare: pare che it's do o'clock (cit.).

Giusto per completezza d'informazione, ieri i Mortis hanno preso 29 patanelle dall'Armani Jeans (qui la pseudo-cronaca) e la Vale non mi ha cucinato nulla di particolare. Stasera, però, si è riscattata con dei clamorosi rustici dei quali, qualora ne sentiate l'esigenza, posterò una foto prossimamente.

Colgo l'occasione per rinnovare gli auguri di buon compleanno a mammà.

Goodnight and see you soon. Vinci style.

domenica 6 dicembre 2009

Premiere.

Once upon a time.. un povero nerd che non aveva alcunchè da fare durante una domenica pomeriggio, se non decidere di provare a denerdizzarsi creando un blog.
Ce l'hanno tutti e fa molto radical chic, non trovate?
Ce l'ha un amico che fa finta di essere un giornalista (e gran conoscitore di basket) per provare a diventare famoso nel web, ottenendo risultati poco confortanti.
Ce l'ha un altro amico che fa finta di far parte di un finto gruppo musicale (Elettrofficina, spam) e racconta (o meglio, raccontava, visto che le sue ultime gesta risalgono al Marcellettico che, per chi non lo sapesse, è un'era geologica alquanto risalente) quello che appare alla sua mente in modo da provare a renderlo conoscibile ai normali esseri umani, terroni possibilmente.

Perchè allora non devo provare a gestirne uno io?

Prima domanda: about what? Primo ostacolo. Una persona NON banale come me non può gestire un blog banale. Quindi è necessario pensare a qualcosa che possa interessare una platea più o meno (vada per il "meno") numerosa. La risposta che la mia mente ha partorito alla domanda di cui sopra è stata "Vabbè, per ora creiamo qualcosa. Cosa? Ci penserà il Pier del futuro". Amen.

Seconda domanda: che titolo dare al blog? Dovete sapere che da quando sono nato non sono mai stato bravo con i titoli. La mia fantasia si rifiuta di manifestarsi in questo campo. I temi da svolgere a scuola, i saggi da svolgere al liceo, eran tutti di medio-alta fattura. Ma senza un titolo. Ma sì, vi chiederete come sia possibile realizzare un buon lavoro senza però sapere come chiamarlo. Invece è possibile. Sempre per quel discorso sulla banalità che, come avrete capito, mi sta abbastanza sulle balle. Stavolta la risposta al quesito è visibile a tutti: "De otio et (poco) negotio". Perchè un blog si scrive in momenti oziosi, nonostante possa trattare anche argomenti che richiedono un certo impegno (ben poche volte). Diciamo che questo titolo è una bozza. Toccherà al nostro solito amico, il Pier del futuro, decidere se dovrà diventare definitiva.

Terza domanda: avrò tempo per scrivere qualcosa? Ok, posto che i lettori saranno pochi (teoria del chiagn' e futt, del piangi e fotti per chi non mastica il napoletano) questo luogo virtuale lo considero una valvola di sfogo, come quella del beluga, avete presente? Se non l'avete presente, citofonate a Mr. ElettroPuccio da Milano. E'un esperto in materia. Ritornando al blog, in quanto valvola di sfogo, quindi, verrà utilizzato a cazzum canis, quanno me'pare.

Oggi è domenica, una di quelle domeniche in cui si dorme, si vede la partita di basket delle 12 in pigiama e con in bocca il sapore di ciò che si è mangiato la sera del sabato, si pranza e ci si spaparanza sul divano in attesa dell'effetto soporifero che genera una partita di calcio. Dopo il pisolino si capisce che forse è il caso di togliere il pigiama, di rendersi presentabile e di attendere le 18.15, quando inizia la partita del NAPOLI basket (basket?).

Avrei molte cose ancora da dire, ma non spreco tutte le cartucce subito, altrimenti finisco subito la benzina e i prossimi post restano a secco.
Programmi per la (fine della) giornata? Come già detto qualche riga fa, partita alle 18.15 (AJ Milano-Mortis Napoli, god save us all) e poi studio. Sì, miei cari amici, avete sentito bene. So che pronunciare le parole "studio" e "domenica" nella stessa frase senza utilizzare una negazione equivale a mangiare una pita in Grecia senza farla condire con lo tzatziki, ma that's it. Il dovere ogni tanto chiama. E purtroppo stamattina ho dimenticato di spegnere il cellulare.
C'è curiosità per cosa cenerò. Per ora vado a prendere Valentina. Cosa c'entra? Beh, quando sto con lei è difficile che resti digiuno.

Be right back.